Cookies' Blog

Cookies' Blog

venerdì 20 ottobre 1995

L’erborista

Devo farmi i peli dall’estetista dell’erboristeria di Bagni Vignoni. Ha un negozio anche qui. Cinzia viene con me. Entriamo.

Il commesso mi chiede cosa desidero. Non appena lo sa, mi dice che fanno i peli in due maniere: una molto cara, perché utilizzano una soluzione ritardante della crescita che si chiama “Eternità”: è una boccia grande. Altrimenti, per risparmiare, c’è la versione normale. Chiedo quella economica.

Il commesso chiama la ragazzina estetista. E’ bionda, piccolina. Lei mi chiede: <<Puoi cominciare ad accarezzarti?>>

Io sono un po’ perplessa; dico che sono già rilassata e che possiamo già iniziare da subito. Lei tace e mi guarda; il commesso fa altrettanto.

Mi avvicino ad uno stand di profumi. Prendo una boccia; la spruzzo sul polso. E’ un profumo piacevole. Lei si avvicina; apre una boccettina e comincia a domandare qualcosa di incomprensibile.

Apre un altro boccettino di vetro con il tappo quadrato ad incastro. Mi dice: <<Questo è il profumo degli Dei, essenza di farfalla!>>

Farfalla morta nella soluzione. C’è qualcosa di macabro che rifiuto.

Ne apre un altro che contiene uno scarabeo o una coccinella. Me lo fa annusare e vedo di fronte a me come un orologio su le cui lancette c’è questa coccinella che girando mi sfiora il viso e mi solletica e il rumore mi assorda. Non posso più guardare.

I soffitti del negozio sono alti e arcuati. Più avanti, dei balconi si affacciano sul negozio, come se fosse un cortile interno con tanti balconi.

Ci sono una o due donne delle pulizie che intravedo da lontano.

Vi sono tante luci. Il pavimento a scacchiera sembra l’interno di una chiesa. Sembra Suspiria.

Volto le spalle. C’è come un altarino. La gente in piedi, come un coro che canta, si alza e vedo che viene issata su un tavolo, una cassa da morto aperta con una coppia di sposi morti che giacciono dentro.

Con me c’è Daniela. Trovo il tutto molto macabro.

Marito e moglie erano seduti al banco di un bar dove è avvenuta una sparatoria. Gli hanno tenuti seduti ad un tavolino; avevano gli occhi aperti, come se fossero svegli.

Arriva un ragazzo che vende le scarpe. Mi vende un paio di scarpe di vimini. A me piacevano in pelle con la suola di sughero, ma Andrea le ha già pagate.


©️ Marzia Pasticcini

(20 ottobre 1995)