Sogno lucido con stabilizzazione della scena
ANTEFATTO NELLO STATO DI VEGLIA
Stamattina presto mi alzo per andare in bagno, poi preparo una tisana di acqua e limone con un po' di miele.
Saranno state le 7 quando Andrea mi chiede un caffè, al che mi rifiuto di farlo perché voglio per prima cosa bermi la tisana.
Torno a letto e mi addormento.
Qualche ora più tardi, Camilla e Andrea si alzano, li sento tra il dormiveglia che armeggiano in cucina per preparare il caffè e la colazione.
Decido di alzarmi anche io, anche se controvoglia, perché il desiderio di caffè si fa sentire, ma ho ancora molto sonno.
Mi giro nel letto e cambio posizione.
STATO IPNAGOGICO
Li sento discutere se prendere prima caffè o fare colazione. Penso di prendere il caffè e finalmente mi decido ad alzarmi.
RISVEGLIO NELLO STATO DI SOGNO LUCIDO
Mi alzo, guardo fuori dalla finestra. È una giornata di sole. Il cielo è azzurro e i riflessi del sole scintillano sulle increspature del mare blu.
Un galeone sta entrando in porto, le vele innalzate. Lo seguo con lo sguardo mentre si fa strada verso di me, seguito da presso da una nave di epoca contemporanea.
Corro in cucina gridando a Camilla e Andrea di guardare fuori. Torno a guardare la scena: lo scintillare del sole dorato, il galeone che avanza seguito dalla nave che è entrata completamente nel mio campo visivo.
Giro lo sguardo verso l'altra finestra del nostro appartamento situato in una mansarda che si affaccia sui tetti di Siena.
Sotto di me, perfettamente schierate, come su un pendio, piccole casette rosse dal tetto spiovente, come uscite fuori da un film di Hayao Miyazaki.
"Sto sognando...
Stiamo sognando, STIAMO TUTTI SOGNANDO!", vado gridando, trascinando Andrea e Camilla verso le finestre.
"STIAMO SOGNANDO TUTTI!" grido al massimo della voce, mentre continuo a trascinare Andrea per farlo guardare fuori, mentre Camilla, impegnata in cucina, volta lo sguardo, sorpresa verso di me senza abbandonare la sua postazione.
"Sèh..., sogna lei" cerca di sminuire la cosa Andrea.
"Ma come… queste casette rosse, questi tettucci, il mare... il sole che rifulge tra le onde..." sto tentando di obiettare.
Giro di nuovo lo sguardo fuori e la scena non cambia: il galeone avanti, seguito dalla nave moderna e le casette rosse sul tetto sottostante, ma lui non mi crede.
Mi precipito fuori dall'appartamento per cercare una conferma alle mie sensazioni, Devo trovare qualcosa, una pubblicazione di qualsiasi genere, in stampa o su internet che confermi o smentisca la presenza del mare nella città in cui abito. Mi ritrovo in un luogo pubblico, dove è in corso una mostra. Il curatore illustra l'evento con una proprietà di linguaggio tale da sembrare impossibile si tratti di un sogno; cerco così di memorizzare quanto più possibile del suo discorso. Mentre mi avvio verso il mio appartamento, presa dalla frenesia, quasi travolgo due signore sedute su una panchina in un corridoio del palazzo. Inciampo sui loro piedi e caldo a terra. Mi rialzo scusandomi e corro verso il mio appartamento.
La porta è aperta e due ragazzini guardano dei cartoncini Bristol su uno scaffale del mio appartamento. Chiedo loro cosa facciano lì e cosa intendono fare, mi rispondono che hanno bisogno di un cartoncino per un disegno che devono presentare a scuola.
Su quello che hanno già in mano sono annotati alcuni numeri di telefono e il mio mome e indirizzo. Mi scuso con loro dispiaciuta e me lo riprendo.
Scendo con Camilla in un corridoio affollato come il sottopasso della stazione di Firenze. Davanti a un negozio un gattino tigrato appena nato muove i primi passi a piccoli balzi come un cerbiatto. Non osiamo avvicinarci dato che la mamma gatta acquattata in un angolo non lo perde di vista mentre il cucciolo appare e scompare tra i piedi dei passanti.
La scena scompare e mi ritrovo nel letto.
RISVEGLIO
Dalla cucina Il gorgoglio della moka e l'aroma del caffè che Camilla ha appena fatto mi sorprendono nel letto.
Era davvero un sogno lucido e ho perso
tempo per cercare di convincere gli altri.
©️ Marzia Pasticcini
Domenica, 16 maggio 2021