Leggendo "Tafti la Sacerdotessa, Camminando dal vivo in un film", di Vadim Zeland, al capitolo "L'UOMO DI CARTA", mi è tornato a mente un vecchio sogno che non sono mai riuscita a interpretare e che qui ripropongo per via del titolo:
L'UOMO DI CARTA DI GIORNALE
Partiamo presto, io e Andrea, tanto presto e velocemente che non ho nemmeno il tempo di cambiarmi. Rimango infatti con i miei vecchi e sporchi panni da casa: maglietta con le facce e pantaloni leggeri che uso anche per andare a letto.
Andiamo in una casa e conosco un personaggio strano: una figura di carta di giornale, un personaggio piccolo di statura con i baffi e di una certa età. È un personaggio storico, dietro a lui si nasconde qualcuno, ma questo qualcuno non ha importanza, quello che conta è il personaggio storico fuori.
Mi vergogno dei miei abiti, del mio guardaroba e dico ad Andrea che non ho neppure avuto il tempo di cambiarmi. Lui mi dice: <<Si, ma che te ne frega, fai finta di niente!>>.
(12 ottobre 1994)
©️ Marzia Pasticcini

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