Notte. Strade e case
illuminate. Luisa cammina con passo deciso. I tacchi risuonano sul
selciato bagnato con ritmo regolare cadenzato, fino a sparire dietro
una tenda scura sovrastata da un'insegna illuminata:
“CINEMA”.
Andrea mi invita a
seguirlo. Una leggera foschia si è alzata velando di bianco
l'oscurità.
Camminiamo rompendo il
silenzio coi nostri passi ovattati, tingendo di bianco fumo l'aria
con il nostro respiro.
L'ascensore ci porta su,
sempre più su. Le immagini scorrono lente sullo schermo trasparente
delle nostra cabina. Sprofondano in un abisso fatto di niente.
Su, su, sempre più su.
Le immagini scorrono lente sullo schermo trasparente della nostra
cabina; sprofondano in un abisso fatto di niente.
Su, su, sempre più su,
ferri, impalcature, cantieri, ossature, scorrono; sfuggono
inesorabilmente allo sguardo riducendosi a nere, grige formiche.
Istantanee della memoria.
© Marzia Pasticcini