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mercoledì 8 maggio 2024

Il palazzo di porcellana




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A lavoro seduta alla mia postazione non ho ancora acceso il computer -- un monitor grande collegato ad un portatile piccolo da 10 pollici, ecco che il mio dirigente alla mia sinistra mi sta dettando qualcosa, innervosita, e presa dall'ansia, sto cercando di accendere e trovare una pagina vuota pestando con forza sulla tastiera.

Impaziente e ansioso a sua volta anche il mio dirigente ci rinuncia e se ne va smontandomi la postazione e portandosi via il monitor grande.

Non riuscendo più a lavorare dato che lo schermo del mini portatile è troppo piccolo per la mia vista, smetto di lavorare e decido di andare a dirgliene quattro prima che se ne vada e inizi la conferenza.

Esco in strada, in un viale dove sorge la sede staccata del mio ufficio, un palazzo a più piani sul lato sinistro della strada.

Attraverso la porta di ingresso. Non ci sono mai stata, è la prima volta che ci metto piede. So che ci lavora, in un ufficio all'ultimo piano, una mia collega, ritenuta a detta di tutti la migliore, bravissima sul lavoro.

Varcata la soglia, mi guardo attorno piena di meraviglia. Le pareti interne del palazzo non sono bianche, ma colorate di blu e azzurro a fantasia su sfondo bianco, con smerli e decorazioni tipiche dei serviti da tè e caffè di porcellana. 

Cerco l'ascensore per salire all'ultimo piano, ma non riesco a individuarlo, perché non c'è soluzione di continuità tra pareti e porte. Le decorazioni blu di porcellana rendono tutto uguale e omogeneo. D'istinto mi dirigo in fondo al lungo corridoio e, dopo tanto guardare e scrutare, riesco a intravedere il pulsante dell'ascensore mimetizzato nella fantasia decorativa.

Voglio beccarlo prima dell'inizio della conferenza, rimugino tra me, ripromettendomi di non rientrare in ufficio e trattenermi lì fino alle 17:00, quando le porte dell'ascensore si spalancano sull'ampio disimpegno di fronte alla sala conferenze dove su un tavolo e su un cavalletto sono disposti alcuni pieghevoli e un manifesto di colore rosso sul cui sfondo è stilizzato in bianco la silhouette di un maiale. È una conferenza rivolta a cacciatori e ristoratori.

Entro nella sala già piena, i partecipanti indossano tutti la medesima divisa: una maglietta bianca e un grembiule rosso con sopra riportata in bianco  la medesima silhouette  del maiale dei pieghevoli e del manifesto.

Sono tutti seduti su poltroncine rosse. Purtroppo la conferenza è già iniziata quando metto piede nella sala, ma è rimasta una poltroncina vuota.

Avanzo di un passo, il mio dirigente seduto dietro il bancone dei relatori mi vede. Prendo posto e mi siedo e lui dà dietro il bancone mi fa un cenno di assenza con la testa, come segno che ha capito.

©️ Marzia Pasticcini

Sogno della settimana 29 aprile-5 maggio 2024 e trascritto dalla memoria oggi, mercoledì 8 maggio 2024

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