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domenica 17 marzo 2013

La camera azzurra


È arrivato il turno del terzo libro di Simenon: “La camera azzurra”. Un romanzo perfetto che ha contribuito alla Simenonite, contratta di recente e spero mi abbia lasciato sufficienti anticorpi letterari.
Seppur non originale come tema, la tecnica dell'autore nel disseminare informazioni con salti temporali a partire da flashback al momento presente della narrazione da parte del protagonista è sufficiente a spingere ad una lettura senza sosta, per vedere se i sospetti del lettore trovano conferma.
In sole 153 pagine, vediamo che pagina 1 è già successo molto e a pag. 51 è già accaduto tutto.
Tony vive una vita banale senza grandi scosse emotive. È sposato con Gisèle, una casalinga tranquille e ordinaria. Hanno una bambina: Marianne. Apparentemente una vita perfetta: ha una casa, un lavoro, una moglie Gisèle che ama e una figlia che lo fanno sentire sicuro e tranquillo.
Ma qualcosa manca nella sua vita: l'emozione che trova tra le braccia di Andrée, ex compagna di classe con la quale inizia una storia passionale che si consuma nella camera azzurra di un albergo del centro gestito dal fratello.
A complicare le cose c'è il fatto che anche Andrée è sposata, e Tony pian piano inizia a mentire, a complicarsi la vita per organizzare gli incontri clandestini con l'ansia di venire scoperto.
L'ambiente in cui vivono, non è di poco conto: la provincia francese dove tutti sanno tutto di tutti anche se fingono di non sapere.
Tony, preso dalla passione, non riesce a rendersi conto che Andrée è un'amante ossessiva che non rinuncia facilmente al progetto di una vita futura insieme. Quando se ne rende conto, è già troppo tardi, Tony vorrebbe troncare la relazione, ma Andrée ha decisamente altri propositi.

© Marzia Pasticcini
Certaldo, 17 marzo 2013

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