Cookies' Blog

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lunedì 10 giugno 2013

Ali di babbo

Leggerezza, semplicità, magia, sono gli ingredienti di questo piccolo romanzo che descrive, attraverso gli occhi di una quattordicenne, una Sardegna selvaggia che non vuole cambiare.
Abbandonata dal padre in tenera età, la ragazzina percepisce la sua presenza in una dimensione onirica e fantastica, nelle “ali di babbo” che assumono lenzuola, coperte, stoffe, mosse dal vento.
L’adolescente tiene un diario, in cui annota pensieri, avvenimenti che le accadono attorno; curiosa, osserva e descrive le persone che la circondano.
Tra queste, c’è Madame, la stramba vicina, proprietaria di terre e di un albergo di quattro camere che affitta ai turisti e che, con ostinazione, si rifiuta di vendere ad avidi costruttori, che vorrebbero stravolgere quell’angolo di paradiso con un incantevole sbocco sul mare, trasformandolo in un posto turistico. Così facendo però, Madame si priva di diventare ricca e fare una vita migliore. Madame è così chiamata perché sogna di andare a Parigi e, nel frattempo studia il francese.
Vive però dei pochi soldi che guadagna con l’affitto e dalla vendita dei prodotti agricoli che riesce a ricavare dalla sua terra.
La ragazzina osserva Madame, i suoi amanti, scene di sesso, gli amori un po’ strambi e i riti magici di Madame per farli stare in piedi. Madame crede nella magia e la dispensa in modi personali e approssimativi allo scopo di rendere la gente più felice, perché "senza la magia la vita è solo un grande spavento".

© Marzia Pasticcini
Lunedì 10 giugno 2013

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