Sono in Inghilterra in casa di una donna che lavora a domicilio. Mi affaccio alla finestra e guardo a sinistra in fondo alla via per individuare la casa dove si festeggia un Anniversario o festicciola, forse un compleanno di bambini. La donna dalla stanza dove lavora indica il numero civico 2.
Ora sono seduta di fronte a lei, con le spalle rivolte alla finestra, nello stanzino dove tiene la macchina da cucire.
È un aggiuntatrice, sta cucendo le tomaie delle scarpe per un calzaturificio.
Sul piano della macchina vedo un laccio di pelle nera appena cucito. Lo osservo rigirandomelo tra le mani.
“Fai lo stesso lavoro di mia madre” le dico mentre mi rigiro tra le mani il laccio di pelle nera. Mo guardo attorno anche le mattonelle di ceramica a fantasia a fiori gialli anni ‘70 sono uguali a quelle di mia madre. Anche lo stanzino ricavato da un terrazzino coperto è uguale, anzi è lo stesso. “Mamma!”, le dico sorpresa e inquieta al tempo stesso. Non so se sto sognando o sono sveglia, Anche se la macchina da cucire è rivolta verso la finestra mentre nella realtà è accostata alla parete e mia madre ha 86 anni.
Mia madre indossa la sua classica maglia rossa di una ventina o trentina di anni fa. È una situazione inquietante ma sono sicura di essere sveglia. Ho la precisa sensazione di essermi svegliata dal sogno in cui ero nella casa di quella donna inglese, e, mentre le immagini del primo sogno sfumavano, pian piano prendeva forma e colori un'altra realtà onirica creduta vera.
Lunedì 1 aprile 2024
©️ Marzia Pasticcini

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