“Ma dove sei?” domanda al cellulare Carla, la mia ex insegnante di scrittura creativa.
“Mah… sono in una piazza” azzardo mentre mi guardo attorno.
Davanti a me si apre uno spazio racchiuso fra due strade a scorrimento veloce. Una piccola piazza, con pini, aiuole e panchine, di cui non conosco il nome. Non è la mia città.
Cerco qualche punto di riferimento che possa dare a Carla maggiori indicazioni. Mi sposto sul marciapiede della piazza antistante una delle due strade dove scorrono auto e altri mezzi rumorosi. Ferma sul cordolo, il cellulare all'orecchio, guardo di fronte a me, vedo la porta di un locale privo di insegna, probabilmente è un ristorante o una trattoria.
“Non so dove sono!”. Più avanti, pochi metri a sinistra c'è una intersezione con un'altra via priva di segnaletica.
In alto, dalla parete che fa angolo, sporge l'ultima o la prima lettera di un'insegna luminosa a lettere singole. È stondata e rossa.
“Ahh… sono alla Coop!” le rivelò alla fine anche se non conosco la via.
Lei lo sa, ha capito e poco dopo ecco che arriva e si accosta all'angolo del marciapiede di fronte alla Coop, troppo radente al muro. Faccio per salire dalla parte del passeggero, nel mentre sopraggiunge una ragazzina proveniente dal locale privo di insegna.
“Salite dietro…dall'altra parte!”, ci ordina Carla.
Domenica 21 dicembre 2025
©️ Marzia Pasticcini

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