A bordo di un monopattino, sto percorrendo una strada fuori città che costeggia la campagna su ambo i lati.
Il manto stradale è asfaltato e cosi accelero premendo un tasto sul manubrio sinistro. Viaggio dolcemente e senza pensieri. Ogni tanto rallento, premendo il tasto del freno sul manubrio destro, quando l'asfalto è rotto e in presenza di buche che scanso con facilità. Proseguo così per un po’, per fermarmi in una strada di campagna ad una Fontanella d'acqua per fare rifornimento.
Mi si accosta un bambino curioso di circa 8 o 9 anni. Vuole sapere cosa faccio. Gli confesso che il monopattino va ad acqua e che devo riempire il serbatoio.
Prendo a togliere strato dopo strato ogni cosa che era all'interno del monopattino e li appoggio sul muretto sovrastante la fontanella stando attenta ad impilare una sull'altra tutte le cose estratte per non farle cadere e cercare poi il motore e la tanica.
Mi ritrovo poi all'interno di una casa di campagna, probabilmente la casa del bambino, dove una donna anziana seduta di fronte a me, sicuramente la nonna, mi mostra i muri interni della casa che sono bianchi, bianchissimi e molto spessi. Mentre me li mostra e descrive mi avvicino a una parte e la tocco col palmo della mano sinistra quasi per constatarne la consistenza.
Ho poi la sensazione di avermi lasciato qualcosa alle spalle, dato che ogni tanto semino gli oggetti ovunque,
Ah… il motore del monopattino… ho viaggiato senza motore!?
Mi accompagna il bambino, suggerisce la nonna, a bordo della sua bicicletta, io lo seguo a bordo del mio monopattino per tutto il percorso fino alla fontanella.
Sabato 13 dicembre 2025
©️ Marzia Pasticcini

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